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IL ROTOLO DI KIRKWALL
del Fr. Andrea Veronese





Il Rotolo di Kirkwall è uno dei teli massonici più rinomati. Esso è stato chiamato così perché molti lo ritengono un tappeto da distendere a terra, mentre altri lo considerano da tempo un telo concepito per essere appeso alle pareti come arazzo.

Il Rotolo di Kirkwall, o Rotolo d’istruzione di Kirkwall, è quasi sicuramente il più antico manufatto di questo genere che ci sia pervenuto.

Le sue dimensioni sono di 5,6 metri di altezza per 1,7 metri di larghezza ed è interamente di lino. Esso è  custodito dalla Loggia Kirkwall Kilwinning n°38 di Kirkwall appunto, nelle isole Orcadi, un tempo di dominio della famiglia dei Sinclair.

La provenienza del Rotolo d’istruzione è incerta e dibattuta da lungo tempo, tanto che l’origine ignota e l’età di questo documento sono oggetto di discussione tra le varie scuole di pensiero, ognuna delle quali ha una propria teoria.

Infatti, nonostante vari laboratori abbiano fatto numerose analisi scientifiche, i metodi utilizzati continuano ad essere criticati.

Non esiste alcuna testimonianza di come e perché il Rotolo giunse alla Loggia di Kirkwall, ma esistono fondati  motivi per credere che vi sia arrivato direttamente dal castello di Kirkwall stessa, costruito nel XIV secolo da lord Henry Sinclair e demolito perché gravemente danneggiato  nel 1865.

Appena due anni dopo fu pubblicato da Gorge W. Speth, fondatore della Loggia di ricerca Quatuor Coronati di Londra, il primo rapporto sul Rotolo, ma sfortunatamente le notizie  giunte fino a noi sono ben poche. Sicuramente intorno al 1786 William Grame donò alla Loggia un telo massonico, che fu utilizzato per la celebrazione dei rituali durante i lavori di loggia, ma non si sa con precisione se si tratti o meno del Rotolo in questione, e nemmeno la Loggia stessa di Kirkwall ne è certa.

Nel 2001 Andrew Sincair è riuscito, tramite un ispettore della Criminal Investigation Department, ad ottenere dei campioni di tessuto del Rotolo, che ha fatto poi analizzare dall’Università di Oxford. Il Rotolo è composto da una larga parte centrale, con due sezioni più strette cucite ai lati, dalla cui parte inferiore sono stati prelevati i campioni analizzati. Mentre le analisi di questi campioni non avevano portato ad una conclusione convincente, altri studi al radiocarbonio effettuati sulla parte centrale del Rotolo hanno rivelato una datazione relativa al XV secolo.

Molti storici hanno contestato questa datazione, poiché sul Rotolo ci sarebbe raffigurato un disegno molto simile allo stemma della Loggia degli Antichi, fondata nel 1751. Di conseguenza sembrerebbe impossibile che il tessuto del Rotolo risalga ad un periodo così anteriore. Tuttavia queste obiezioni sono da molti considerate poco significative, in quanto porterebbero ad affermare che la massoneria non esistesse prima del 1717.

Un altro punto che è stato fonte di forti dibattiti e discussioni è quello relativo alle due strisce laterali di tessuto. Alcuni studiosi sostengono che esse non siano due fasce indipendenti cucite insieme al pezzo centrale; ma che le profonde scanalature non siano altro che i segni, rimasti impressi sulla stoffa e accentuatisi col tempo, di quando il tessuto rimaneva ripiegato nei periodi in cui non veniva utilizzato. Questa ipotesi non convince del tutto coloro che hanno avuto occasione di analizzare il Rotolo, anche se le due sezioni laterali sembrano essere costituite dello stesso tessuto della parte centrale. Questo ha rappresentato un altro punto di scontro, poiché secondo alcuni esse potrebbero essere state aggiunte in un periodo posteriore per completare la più grande opera centrale.

Dalle analisi effettuate, inoltre, sembrerebbe che il disegno naif presente sul Rotolo sia stato eseguito con colori ad olio, ma nemmeno su questo dato si è giunti ad una conclusione certa.

Se prendessimo per buona la datazione secondo cui la stoffa risalirebbe al XV secolo, e quella relativa allo stemma della Loggia, fondata a metà del 1700, ciò porterebbe a pensare che la stoffa sia rimasta piegata da qualche parte per circa 300 anni. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un’ eventualità alquanto dubbia, e quindi l’unica via accettabile per avvicinarsi il più possibile alla realtà, sarebbe forse quella di studiare il Rotolo seguendo gli stessi criteri che si utilizzano per stabilire la datazione di un dipinto. Quindi bisognerebbe sottoporre ad analisi approfondite non la stoffa, ma piuttosto il colore presente su di essa.

Tuttavia, il mistero che circonda il Rotolo di Kirkwall è talmente affascinante, che pare che nessuno abbia intenzione di svelarlo.

Nella descrizione lasciataci nel 1897 da Speth troviamo che, nella parte posta a sinistra rispetto a chi guarda il Rotolo d’insegnamento, sarebbe presente la peregrinazione del popolo ebraico dalla Mesopotamia all’Egitto, attraverso la terra di Caan; infatti, nella parte inferiore si possono riconoscere i fiumi Tigri ed Eufrate, mentre in alto si troverebbe il Nilo. Inoltre Speth sosterrebbe che l’artista avrebbe conosciuto piuttosto bene il delta del Nilo, il Sinai e la tera di Caan.

Nell’altro bordo invece, quello alla destra degli spettatori, sarebbe raffigurata l’uscita degli ebrei dall’Egitto, Mosè e Giosuè nel deserto del Sinai e l’arrivo nella Terra promessa. In questa seconda sezione sarebbero presenti anche l’Arca dell’alleanza, la manna giunta dal cielo ed il vitello d’oro, costruito alla base del monte Horeb.

Nella grande sezione centrale, infine, troviamo in alto Adamo ed Eva nel paradiso dell’Eden, e poi, nella parte inferiore, la raffigurazione di simboli massonici. Nella parte centrale si notano inoltre il Tabernacolo con il Sancta Sanctorum e scene relative all’Arca dell’Alleanza.

Mentre le sezioni laterali dovrebbero essere interpretate partendo dal basso e spostandosi verso l’alto, le sezioni che compongono il lembo centrale dovrebbero essere interpretate in senso opposto (quindi dall’alto verso il basso).

Il Rotolo di Kirkwall presenta molti aspetti comuni alla tradizione massonica scozzese, alcune iscrizioni sono persino dipinte in codice massonico con l’uso dell’alfabeto edochiano.

Le immagini presenti sul Rotolo si riferiscono, dunque, all’epoca di Mosè e all’Arca dell’Alleanza: tutti temi che probabilmente erano di particolare interesse nel periodo in cui esso fu realizzato.

Chi conosceva George William Speth (1847-1901) sapeva che egli era un Massone erudito, fondatore e segretario della famosa Loggia Quatuor Coronati e redattore del relativo giornale “Ars Quatuor Coronatorum”, e che difficilmente avrebbe tratto conclusioni affrettate. Nel 1897 aveva commissionato un servizio sulla Loggia di Kirkwall. L'articolo è stato publicato nel volume n° 10 di AQC, con un contributo di Speth. Egli stesso fu costretto ad ammettere di essere lontano da una conclusione, ma pareva essere quasi certo che il Rotolo potesse essere opera di qualcuno che fosse stato in Medio Oriente, o che fosse un Templare. Poco tempo dopo, Speth ha ipotizzato che il Rotolo fosse un tappeto appartenente alla Loggia dalla prima metà del diciottesimo secolo. Quattro anni dopo la pubblicazione del suo articolo Speth è morto.

Tuttavia, pare che per adesso il mistero che riguarda il Rotolo di Kirkwall e le sue origini non possa essere sciolto.

Non resta che approfondire il suo studio, per quanto possibile, e lasciarsi coinvolgere  dai suoi segreti.



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