Review of Freemasonry
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Carlo Gomes


Il Fr.CARLOS GOMES
La grande presenza Brasiliana nella musica classica

del Ven. Fr.Lucas Francisco GALDEANO 33°

Venerabile della Loggia "Universitária-Verdade e Evolução" nº.3492
Membro della Loggia di Ricerca Massonica del Grande Oriente del Brasile
Ex Gran Segretario Generale di Educazione e Cultura Aggiunto del GOB.
Presidente del Consiglio Editoriale del Giornale Egrégora
(Órgano Culturale di Divulgazione del Grande Oriente do Distrito Federal).


 

           Il fratello  Antonio Carlo Gomes fu, senza dubbio, un grande avvenimento per la Musica Classica Brasiliana, oltre ad essere stato il maggiore compositore operistico delle Americhe nel corso del secolo XIX. Nacque a Campinas, provincia di San Paolo, Impero del Brasile, il giorno 11  luglio del 1836, uno dei 25 figli di Manuel José Gomes, direttore della banda locale, con il quale apprese i principi dell’arte musicale.  A 15 anni già componeva e a 18 scrisse una  animata Messa in omaggio al padre.

         

          Ancora giovane, lasciò la terra natale e si recò, per migliorare la sua arte a San Paolo, dove già aveva fatto amicizia con giovani idealisti di quella città, in occasione di un concerto a Campinas, nel Teatro San Carlo, in aprile del 1859. Lì fu ascoltato da un gruppo di studenti di Diritto che erano andati al Teatro per conoscerlo.  In questo gruppo c’erano molti membri della LOGGIA AMICIZIA, prima loggia della Capitale Paulista, fondata il 13 maggio 1832 da sette membri, cinque dei quali erano studenti dell’Academia di Diritto di San Paolo. Fu in quella loggia che, il 24 di luglio del 1859, su indicazione dei suoi amici, Carlos Gomes fu iniziato insieme a suo fratello, José Pedro Sant’Anna Gomes, pure lui musicista e compositore.

 

          Abitando nella Casa dello Studente di via San Josè (oggi via Libero Badaró), compose, mentre faceva improvvisazioni, la più famosa delle sue canzoncine:“ Chi sa?” , tanto aprezzata dal  secondo Regno e di autentica ispirazione nazionale, che comincia con questi deliziosi versi: “ Tanto lontano da me distante, dove andrà il tuo pensiero?” Sempre in questo stesso anno (1859) fece l’ “ Inno Accademico”, con parole di Francisco Leite de Bittencourt Sampaio, studente di Diritto presentato durante un concerto di beneficenza a favore della Società di Protezione degli Artisti, che molto rapidamente divenne famosa tra gli alunni della Facoltà de Diritto di San Paolo.

 

          Dopo il periodo in San Paolo e la sua iniziazione massonica , si trasferì a Rio di Janeiro, dove ottenne, grazie alla protezione della Contessa di Barral, che l’Imperatore lo facesse immatricolare al conservatorio di Francisco Manuel da Silva, autore della partitura dell’Inno Nazionale, che subito si entusiasmò del giovane musicista, al quale fece richiesta di una cantata, opera che gli valse la medaglia d’oro, concessa dall’Imperatore.  Con un’altra

cantata, presentata in prima il 15 di agosto del 1860, conseguì la nomina di incaricato delle prove  e direttore della Opera Nazionale, la cui orchestra diresse e dove fece rappresentare, l’anno seguente, con esito memorabile, la sua prima opera chiamata LA NOTTE NEL CASTELLO. Tale successo si sarebbe rinnovato, con una ripercussione ancora maggiore, due anni più tardi , quando fu messa in scena un’altra sua opera - GIOVANNA DI FLANDRES . Fu allora che Pedro II gli concesse una borsa affinchè completasse e perfezionasse i suoi studi in Europa.

 

          Si stabilì a Milano (1864), dove fu alunno del Maestro Lauro Rossi e dove ottenne, nel 1866, il titolo di Maestro Compositore. Fu ancora lì che , un giorno, sentendo annunciare la distribuzione di un foglietto di “ IL GUARANI” ,  venne a conoscenza del romanzo di José Alencar, di cui trovò una copia in una libreria locale. Con la sua profonda sensibilità ebbe il presentimento che aveva tra le mani una opera  pronta a germogliare, un testo che facilmente avrebbe potuto essere trasferito ad un livello drammaturgico in cui musica e poesia sarebbero andate armoniosamente a complementarsi. Carlos Gomes incontrò insperatamente, per sorte, un argomento brasiliano, di cui tanto aveva bisogno per infiammare il patriottismo non dimenticato; argomento eloquente, bello, drammatico, adatto per una grande Opera.

         

          Il libretto, preparato dal poeta Antonio Scalvino, conteneva il seguente riassunto: “Questo dramma è stato basato su uno stupendo romanzo di Jose de Alencar, celebre scrittore brasiliano. I nomi Guarani e Aimore sono i nomi di due delle molte tribù indigene che occupavano le varie parti del territorio brasiliano prima che i portoghesi introducessero lì la civilizzazione europea.  Secondo l’autore, Peri era il capotribù dei Guarani. Questa tribù aveva una indole più docile rispetto alle altre, principalmente rispetto a quella degli Aimore che, oltre ad essere antropofagi, erano nemici implacabili dei bianchi. Don Antonio de Mariz, personaggio storico e non di fantasia, fu uno dei primi che governarono la regione della Guanabara in nome della Corona Portoghese e che cadde, vittima dei mercenari europei al suo servizio.”

 

          “IL GUARANI”, nel romanzo di Jose de Alencar, termina con una specie di diluvio e una esplosione che distrugge simultaneamente il Castello di Paquequer, l'orda dei mercenari e i guerrieri Aimore e Guarani. Solamente la figlia del nobile portoghese, Ceci (Cecilia) si salva insieme a Peri il capo tribù Guarani. Trascinati dalla corrente del diluvio, dove tutto era acqua e cielo, Peri e Ceci si salvano sulla punta di una palma. L’episodio del diluvio appare solamente nel finale dell’opera di Jose de Alencar. Nel libretto dell’omonima opera di Carlos Gomes la scena è stata omessa, data la impossibilità di rappresentarla sul palco. Nell’opera, Don Antonio appicca il fuoco ai barili di polvere. Ne segue una tremenda esplosione. Crolla il castello, le cui macerie schiacciano gli occupanti. Sullo sfondo, in cima a una collina, si possono scorgere Peri e Ceci, uniti per l’eternità nei lacci d’amore. É il momento in cui sia Alencar che Carlos Gomes ci trasportano, a livello di Brasile, al Primo Giorno della Creazione: Ceci e Peri - Adamo ed Eva, indigeno e bianca - assumono il ruolo dei nostri mitici predecessori. Simbolicamente impressero sulle nostre facce, i loro 150 milioni di discendenti, e il loro tratto ancestrale comune.

 

          A prescindere dal fatto che nessun successo di Carlos Gomes avrebbe superato quello di “ IL GUARANI”, qui lui solleva problemi e domande che oltrepassano i limiti di una opera d’arte come, per esempio, la distruzione del nostro passato indigeno da parte del colonizzatore europeo, oltre a molte altre questioni.

 

 

Teatro Scalla di Milano           Il debutto di “ IL GUARANI” avvenne il 19 di marzo del 1870, nel teatro La Scala di Milano e fu un enorme trionfo. In quella occasione , il compositore ricevette l’ORDINE DELLA CORONA dal Re Vittorio Emanuele. Il debutto nazionale avvenne nel Teatro Lirico Provvisorio di Rio di Janeiro, il 2 dicembre del 1870, nel giorno del 45º anniversario dell’Imperatore Don Pedro II ,  il quale diede prestigio all’avvenimento con la sua presenza e concesse al fratello Carlos Gomes l’ ORDINE DELLA ROSA . Durante i due debutti l’opera non aveva la famosa Protofonia, scritta solamente nel 1871, e che , fino a quella data , era sostituita da un semplice preludio.  “IL GUARANI” è l’unica opera latino-americana che, fino ad oggi, è tenuta in cartello nei teatri del Primo Mondo. Costituisce, oltre a questo, una specie di secondo Inno Nazionale, in perticolare la sua trionfale Protofonia.

 

          La carriera del compositore si svolse, da quel momento in avanti, quasi esclusivamente in Italia, dove, con alcune eccezioni, tutte le sue opere furono messe in scena.

 

          Sempre al servizio della musica, continuò con il suo lavoro componendo: nel 1873, “FOSCA”, in omaggio al fratello; nel 1874, “SALVATORE ROSA”, dedicata a Andre Reboucas; nel 1879, “MARIA TUDOR”, dedicata al Visconte di Taunay; nel 1888, “LO SCHIAVO” , dedicata alla Principessa Isabella, aveva contenuto abolizionista; nel 1891 “CONDOR” ( titolo poi cambiato in Odalea), dedicata a Teodoro Teixeira Gomes; Nel 1892 “COLOMBO”, allusivo al 4º centenario della scoperta dell’America.  Di queste opere, unicamente “LO SCHIAVO” fu presentato a Rio di Janeiro in omaggio della Principessa Isabella.  Secondo i critici, la miglior musica di Carlos Gomes è quella de “ Lo Schiavo” ma la miglior opera è “ Fosca”

 

          Nel marzo del 1893, Carlos Gomes viaggiò negli Stati Uniti, facendo parte della delegazione brasiliana alla Esposizione Universale Colombiana di Chicago dove con molto successo diresse brani tratti da “Il Guarani”, “Salvator Rosa” e “Condor”.

 

          Villa Brasilia1 All’apice della sua carriera, il fratello Carlos Gomes costruì nelle vicinanze di Milano, nel comume di Maggianico in provincia di Lecco, città a 43 km dal capoluogo, una villa, circondata da quattro ettari di bosco che volle chiamare “VILLA BRASILIA”. Recentemente la prefettura locale rese omaggio al compositore brasiliano ristrutturando la villa e installando in essa la SCUOLA CIVICA DI MUSICA. Nonostante le varie modifiche apportate, come, per esempio, l’auditorio con 400 posti, rimangono lì le enormi statue di Ceci e del capotribù Peri, personaggi dell’opera “ IL GUARANI”, a memoria del passato nobile della villa.  VILLA BRASILIA è considerata fino ad oggi un edificio monumentale, descritto dai giornali dell’epoca come suntuosa, ampia e addirittura principesca.  Il gesto di Carlos Gomes di costruire una abitazione tanto bella rivela la sua idea di rimanere per sempre in Italia . Ma, non molto tempo dopo, gli anni belli finirono. Tre ipoteche erano state poste sulla abitazione che dovette essere venduta.

 

          La fine dell’Impero coincise con il declino della carriera del compositore. Il nuovo regime repubblicano gli negò la pensione che aveva sollecitato attraverso il fratello Francisco Glicerio. Il comportamento del Governo sembrava incomprensibile, visto che meriti e servizi resi al Paese non mancavano al richiedente. Inoltre la maggioranza dei membri del Governo era composta da massoni. C’era , però , un motivo che prevaricava tutti gli altri. Carlos Gomes era amico e protetto della Famiglia Imperiale che era stata bandita dal paese.

Infine, appoggiato dall’influente fratello Lauro Sodre, a quel tempo Governatore del Parà, che  aveva ottenuto per lui l’incarico di Direttore del Conservatorio di Musica di Belem, Carlos Gomes potè ritornare in Patria nel 1895, ma già minato dalla malattia, gli fu infatti diagnosticata la presenza devastatrice di un tumore nella bocca, quasi non giunse ad assumere l’incarico . A Luglio di quello stesso anno, il fratello Campos Salles, Presidente dello Stato di San Paolo, gli concesse una pensione mensile di due “conto di reis” . Fu un gesto molto nobile, ma tardivo, infatti Carlos Gomes sarebbe morto, a Belem il 16 di settembre del 1896, senza giustizia da parte del Paese che tanto amò, al quale diede tanta grandezza con la sua arte eccelsa.  Come se una enorme emozione passasse a dominare la sensibilità nazionale, il Governo si vide costretto a rivedere le sue posizioni al riguardo dell’ illustre fratello compositore che era appena partito per l’Oriente Eterno.  Il Ministro della Marina stabilì perciò che la Nave ITAIPU - più tardi ribatezzata CARLOS GOMES - trasportasse il compositore alla sua terra natia. Fu necessario che “ l’amico della Monarchia” passasse ad un altro livello perchè nelle relazioni interpersonali il sentimento fraterno ,tanto caro ai massoni, tornasse a prevalere sulle Ragioni di Stato.  Oggi, Antonio Carlos Gomes, è considerato come il primo compositore del Brasile la cui arte attraversò le frontiere.

 

 

 

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

             

 

1. ALENCAR, Jose de.  O GUARANI, In; Opera completa, Volume II, Rio di Janeiro, Aguillar, 1964, p.  25- 280 

 

2. IVO, Ledo.  O GUARANI (di Jose de Alencar). In:  Le opere prime che pochi hanno letto.  Rio de janeiro, Bloch Editori  ( A Manchete, edizione del 10 agosto del 1974)

 

3. ALMEIDA, Renato . Carlos Gomes e il Romanticismo Musicale Brasiliano.In: Enciclopedia Delta -Larusse, volume IX, p 4570-4572. Rio di Janeiro, Editrice Delta, 1964.

 

4. HAREWOOD, Conte di,  Antonio Carlos Gomes. In: Kobbe, il libro completo dell’opera. Trad di Clovis Marques. Rio di Janeiro, Ed Zahar, 1991, p, 535-546.      

   

5. CROSS, Milton. Il Guarani (testo completo del libretto dell’opera di Carlos Gomes, redatto per Antonio Scalvino, avendo come base il romanzo dallo stesso titolo, di Jose           de    Alencar, come autore della traduzione e dei commenti, lo scrittore Edgard de Brito Chaves Junior). In: Le piu famose opere. Rio di Janeiro Tecnoprint 1983, p, 233-  239.

 

6. CASTELLANI,Jose. 1859: Atto della iniziazione di Carlos Gomes, nella Loggia Massonica  Amicizia. In: Bollettino Ufficiale nº 01/02, del 26 gennaio e 2 febbraio del 1996, p. 18 e 19 del Grande Oriente del Brasile.

 

7. OLIVEIRA, Jose da Veiga. Antonio Carlos Gomes (1836- 1896) Coordinate biografiche. In: Edizione  dell’Opera “ IL GUARANI”  in CD  ragistrazioni Continental,  registrazione del 1959, remasterizzato nel 1993 - 994778-2

 


 

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